In questi impianti ti trattamento COV, è utilizzata una sezione di recupero termico per pre-riscaldare l’effluente inquinato prima dell’immissione nella camera di combustione al fine di ridurre i costi di gestione.

In alcuni casi, un secondo stadio di recupero termico può essere introdotto a valle del sistema per riscaldare eventuali fluidi di servizio (olio diatermico, acqua, aria, etc.), realizzando un ulteriore risparmio energetico.

Caratteristiche e vantaggi offerti dall’ossidatore termico recuperativo

  • Alta efficienza di depurazione >99%.
  • Efficienza termica < 65% in funzione delle diverse applicazioni.
  • Ridotta produzione di inquinanti secondari quali monossido di carbonio e gas acidi (CO, NOx).
  • Sistema di combustione indipendente: per assicurare il corretto funzionamento dell’impianto.
  • Sistema di combustione modulante: per mantenere la corretta temperatura di esercizio a diversi carichi di inquinante in ingresso.
  • Camera di combustione internamente dotata di materiali refrattari isolanti in fibra ceramica ad alta densità, così da assicurare maggior durata dell’impianto anche con effluenti ad alta concentrazione o stream alogenati.
  • Possibilità di ulteriore recupero di calore.
  • Facilità di gestione e di utilizzo
  • Gestione telematica completa: quadro elettrico con PLC e tele-assistenza remota.
  • Come funziona il processo di ossidazione con recupero termico ad alta efficienza

    Gli ossidatori termici recuperativi, rispetto agli ossidatori termici diretti, possiedono una sezione di recupero termico a valle della camera di combustione in cui i fumi depurati in uscita dalla stessa preriscaldano l’aria inquinata in ingresso. In base al tipo di impianto che si vuole sviluppare, la sezione di recupero termico può essere:

    • integrata e coassiale alla camera di combustione
    • successiva ed indipendente dalla camera di combustione

     

    Entrambe le soluzioni sono egualmente performanti, la scelta dipende, essenzialmente, dal processo industriale a cui questa soluzione tecnologica è applicata. Sotto il profilo del funzionamento, il post-combustore recuperativo non presenta sensibili differenze rispetto a un normale combustore diretto o catalitico.

    Efficienza termica di un ossidatore recuperativo
    Questi tipi di impianti possono raggiungere efficienze termiche del 65%, e questo comporta, naturalmente, la riduzione della potenza del bruciatore e, di conseguenza, del fabbisogno energetico del sistema. Inoltre, il calore dei fumi in uscita dallo scambiatore può essere ulteriormente recuperato, mediante l’installazione di un secondo scambiatore, per fornire calore aggiuntivo, riscaldando, ad esempio, olio diatermico, acqua o semplicemente aria con un ulteriore impatto positivo sui costi di gestione. Queste macchine vengono applicate spesso nei settori del chimico, farmaceutico, verniciatura, trattamento rifiuti e possono essere dotate di tutti i sistemi di pre e post trattamento, che permettano di renderle utili allo scopo prefissato.

    Ossidatori termici con pre/post trattamento

    Impianti progettati integrando sezioni di pre o di post abbattimento all’ossidatore principale, sono utilizzati quando occorre trattare flussi inquinanti complessi con più tecnologie differenti.

    I pre trattamenti e quindi i pre abbattitori tipicamente servono per preservare l’ossidatore termico sia dal punto di vista meccanico che di processo, andando a ridurre la concentrazione di particolari tipologie di inquinanti come:

    composti organici del silicio
    acidi inorganici
    basi inorganiche
    aerosol
    polveri
    overspray di verniciatura
    nebbie oleose e/o microgoccioline di condensato

    In questa condizione vengono installati opportuni sistemi come cicloni, filtri a maniche o a cartucce, scrubber venturi e a torre, pannelli filtranti, adsorbitori a carbone attivo, demister di varia natura o addirittura sistemi più complessi da valutare di caso in caso.

    Per i post trattamenti e quindi per i post abbattitori, tipicamente si vedono impiegati sistemi di raffreddamento repentino come i quencher seguiti da scrubber a torre eventualmente con preabbattimento venturi.

    Talvolta è possibile che si debbano applicare sistemi deNOx SCR o SNCR in caso di necessità di riduzione degli NOx formati da particolari composti organici come le ammine.

    I vari sistemi di post abbattimento si applicano in presenza di inquinanti all’ingresso come:

    COV alogenati
    COV solforati
    COV azotati
    Silani o silossani

    Soluzioni impiantistiche dedicate per Combustori Recuperativi

  • Sviluppo di sezioni di pre-trattamento per inquinanti contenenti silicio (silani, silossani…) o stream contenenti polveri.
  • Implementazione di scambiatori in alloy speciali per applicazioni con gas corrosivi.
  • Sistema di gestione delle alte concentrazioni realizzato con valvole di modulazione e bypass per prevenire episodi di sovratemperatura.
  • Recupero calore secondario con specifiche soluzioni di recupero energetico.
  • Utilizzo di bruciatori speciali a bassa emissione di NOx (Low Nox)
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